La fibromialgia è una patologia che colpisce circa il 4% della popolazione occidentale e prevalentemente il sesso femminile nella misura dell’80%. La causa della fibromialgia è sconosciuta, il dolore muscolare cronico colpisce prevalentemente la colonna vertebrale, le braccia, le spalle, i polsi, le cosce e il cingolo pelvico. Al dolore, sia dei muscoli che delle strutture connettivali fibrose come tendini e legamenti, si associano spesso disturbi dell’umore e in particolare del sonno e astenia. Il dolore si manifesta con sensazioni di bruciore, rigidità, tensione e contrattura. Oltre al dolore e alla stanchezza, ci sono numerosi altri sintomi della fibromialgia come la sensazione di rigidità generalizzata o localizzata al dorso o a livello lombare. Frequenti sono poi i disturbi del sonno, mal di testa o dolore al volto, acufeni, (fischi all’interno delle orecchie) e infine disturbi della sensibilità, gastrointestinali, urinari, alterazioni della temperatura corporea e dell’equilibrio. Non mancano disturbi cognitivi, e/o ansia e depressione.
Gli ultimi studi si sono indirizzati su una sensibilizzazione del Sistema Nervoso Centrale e del midollo spinale da parte di citochine infiammatorie, che determinerebbero una iperattività simpatica con stimolazione eccessiva dei recettori dolorifici e ridotta funzione delle vie discendenti antidolorifiche dall'encefalo che inibiscono la sensibilità dolorifica a livello del midollo spinale. Spesso la sintomatologia è scatenata da traumi fisici, psichici e stati infettivi.
La malattia è caratterizzata da dolore muscolare cronico, rigidità, astenia, e tutta una serie di sintomi che colpiscono ogni comparto corporeo (fotofobia, cefalea, disturbi uditivi, turbe digestive, allergie, manifestazioni neurologiche, turbe dell’umore, ecc.) Non esistono criteri diagnostici specifici per diagnosticare la fibromialgia, ne umorali ne strumentali. La diagnosi è basata sui criteri dell’American College of Rheumatology: dolore muscoloscheletrico persistente da almeno tre mesi alla parte destra, sinistra, superiore ed inferiore del corpo, alla dolorabilità di specifici tender points (almeno 11 su 18).
L’ossigeno ozonoterapia si è dimostrata un efficace supporto per questa patologie, date le sue proprietà antinfiammatorie, per le proprietà di riattivazione del microcircolo e del metabolismo muscolare. La terapia consiste principalmente in autoemotrasfusione da praticarsi con frequenza e concentrazioni di Ozono secondo i protocolli prestabiliti. Si ritiene utile anche l’insufflazione rettale e l’infiltrazione sottocutanea dei punti dolenti.